Quaderno n. 50 - 1861 - 1901 Stati Uniti, Italia, Germania e le sfide dell'unità nazionale

Settima Summer School 2011

Gli anni Sessanta dell’Ottocento segnarono uno spartiacque storico per tre importanti paesi della Grande Europa euro-americana, gli Stati Uniti, la Germania e l’Italia. Per tutti il decennio fu segnato dalla guerra, perché fu attraverso guerre che essi raggiunsero o riaffermarono l’unità nazionale. Non è tuttavia per le guerre degli anni Sessanta che la comparazione fra i tre stati è importante, ma perché la contemporaneità dei processi di unificazione o riunificazione nazionale rende più semplice studiarne le conseguenze, vale a dire i modi in cui tutti mossero lungo la via della costruzione della modernità.

Se prendiamo quest’ultima come punto di riferimento, la comparazione assume grande interesse, perché i tre paesi seguirono percorsi paralleli, ma molto differenziati a seconda del lascito storico da cui uscivano e delle specifiche e peculiari condizioni in cui si trovavano. Si può così giungere a scorgere concretamente che, come ormai acquisito dalla ricerca scientifica, la modernità non è un modello unitario, bensì sistemico, nato nelle varie nazioni da fasi di processi storici diversi, ma compatibili.

La Settima Scuola estiva intende far comprendere ai partecipanti il quadro comune che è possibile evidenziare, assieme alle enormi differenze e alle tante contraddizioni presenti nella storia dei tre paesi nel periodo indicato.

DVD 1

Interviste a

Tiziano Bonazzi, Università di Bologna Arnaldo Testi, Univesità di Pisa – Gli stati Uniti d’America Fulvio Cammarano, Università di Bologna – L’Italia Pierangelo Schiera, Università di Trento – La Germania Jörn Leonhard, Università di Friburgo – Liberalism Elisabetta Vezzosi, Università di Trieste – La questione sociale e lo scontro di classe Tiziano Bonazzi, Università di Bologna – Politica e religione

DVD 2

Conferenza conclusiva di Federico Romero, Istituto Universitario Europeo di Fiesole Dalla regione al globo: le dimensioni della potenza

Saluto di John Larrea del Consolato degli Stati Uniti d’America a Firenze.