La Grande Cena di Boorea edizione numero diciannove va in archivio con la soddisfazione piena degli organizzatori e dei tantissimi – erano oltre 800, tutti affidati alle cure dei volontari Auser – che ieri sera nel segno della solidarietà si sono ritrovati al Salone delle Feste di Correggio.

Quello che a buon diritto rientra tra i principali eventi benefici e di raccolta fondi della nostra provincia ha schierato una inedita parata di otto importanti chef composta da Luciano Tona, Igles Corelli, Isa Mazzocchi, Fabrizio Albini, Fulvio Vailati Canta, Maria Grazia Soncini, Giovanni Mandara e Stefania Lombardi. Circa 25mila euro la cifra raccolta che sarà investita in diversi progetti: per contrastare l’abbandono scolastico in Siria, dove sono quasi 2 milioni di bambini che non possono andare a scuola; per un laboratorio a Damasco che realizzerà protesi artificiali per i mutilati di guerra siriani. Le risorse raccolte voleranno in parte alla periferia di Jandira, in Brasile, dove don Giancarlo “Gianchi” Pacchin, dagli anni ’80 si prende cura di numerosi bambini e ragazzi, che altrimenti passerebbero il loro tempo sulla strada. E ancora: la Grande Cena aiuterà il progetto Mida Youth, a Kismayo in Somalia, in favore di giovani disoccupati, per la creazione di posti di lavoro nel settore dell’Information Technology.

Inoltre si sosterranno i servizi e i progetti di ricerca dell’Istituto Oncologico Romagnolo e quelli della Fondazione per la ricerca sulla Fibrosi Cistica di Verona. Inoltre, da sempre Boorea è vicino alla storica Libreria del Teatro di Reggio Emilia, un luogo simbolico per la cultura che rischia di scomparire. “Faccio fatica a immaginare qualcosa di più vicino allo spirito cooperativo della Grande Cena – ha detto Luca Bosi, presidente di Boorea – Chi partecipa lo fa per stare in compagnia ma soprattutto per dare a chi ha bisogno. Tutti contribuiscono, con il lavoro volontario, mettendo a disposizione le materie prime, oppure semplicemente partecipando alla cena. Siamo davvero orgogliosi della solidarietà emiliana che la Grande Cena e la cooperazione sanno produrre “In tutti questi anni – continua Bosi – abbiamo messo in campo progetti che hanno cambiato la prospettiva di vita a tante persone in molte parti del mondo. Occorrono progetti proattivi per fare tutto ciò ed è quello che Reggio Emilia e la sua cooperazione vogliono costruire anno dopo anno con la Grande Cena”.

Un eccezionale momento di comunità che ogni anno coinvolge cittadini, associazioni, imprese e istituzioni emiliane. Tra le decine di tavolate anche i sindaci Ilenia Malavasi, Luca Vecchi, il presidente della provincia Giorgio Zanni, Graziano Delrio e Antonella Incerti del Partito Democratico e poi tantissimi cooperatori a partire dal presidente di Legacoop Emilia Ovest Andrea Volta, e Corrado Casoli, presidente di Cantine Riunite & Civ, l’azienda che è partner della Grande Cena fin dalla prima edizione, come Coop Alleanza 3.0.